Metodi di protezione
Nelle regioni di produzione in cui l'oidio è cronicamente grave, è spesso molto difficile controllare lo sviluppo di questa malattia nel vigneto. Infatti, solo la protezione chimica preventiva può controllarla efficacemente.
- Utilizzare un vitigno meno sensibile.
- Evitare densità di impianto eccessive.
- Controlla il vigore della vite:
- Scegli un portainnesto poco vigoroso;
- Limitare la fertilizzazione azotata;
- Pratica l'erba.
- Pulizia regolare dei dintorni delle piazzole in modo che siano ben ventilate.
- Sbocciare e potare la vite, togliere le foglie dagli acini per migliorare il microclima ambientale e permettere ai fungicidi di proteggerli bene.
Periodi di espressione dei sintomi
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Utilizzare un modello di previsione del rischio e/o seguire i bollettini fitosanitari.
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Effettuare trattamenti fungicidi preventivi nelle principali fasi fenologiche:
- Sui vitigni sensibili, la protezione fungicida sarà attuata dalla fase di "2-3 foglie" fino alla fine del periodo di "chiusura del grappolo";
- Sui vitigni poco sensibili si procederà dalla fase di "boccioli separati" fino alla "chiusura del grappolo".
In organico, la protezione anti-oidio si basa principalmente sull'utilizzo di zolfo bagnabile o in polvere. Attenzione, anche in assenza di pioggia, la persistenza dello zolfo non supera i 10 giorni. Sono disponibili anche diversi prodotti "alternativi", ma la loro efficacia è più o meno relativa.
Va notato che questa protezione chimica deve essere di alta qualità tra le fasi di pre-fioritura e la chiusura dei grappoli, e le viti devono essere completamente protette. C'è da aggiungere che i trattamenti fungicidi aventi effetti collaterali nei confronti dell'oidio, effettuati dopo la chiusura dei grappoli, consentono di limitare gli attacchi alle foglie e quindi prevenire la formazione di cleistoteci all'origine di parte della malattia. inoculo l'anno successivo. Le applicazioni curative sui cluster oidizzati sono inefficaci e quindi non necessarie.